The Musicals

A grande richiesta delle Istituzioni Fossanesi ritorna “THE MUSICALS”
VENERDI’ 26 GIUGNO
ORE 21:30

Prenota il biglietto a Fossano presso:
- Fondazione Fossano Musica – Via Bava San Paolo, 48 – info@imbaravalle.it
- Edicola del Duomo – Via Roma
- Ufficio Turistico Fossanese – Castello degli Acaja (torre est)

“The Musicals” è un concerto-spettacolo che vuol essere un omaggio al genere musicale stesso; un grande viaggio attraverso alcuni dei musical più amati e celebri di sempre.

La scelta della Scuola di Musica Arrigo Boito di accostarsi a questo genere musicale nasce dalla necessità di rinnovarsi continuamente, senza perdere la propria identità, ma tenendo fede al proprio compito di divulgazione della musica rendendo più accessibili pagine musicali che altrimenti sarebbero forse per pochi.
Si tratta di un progetto complesso, reso possibile dall’opportunità di collaborare con altre realtà musicali cittadine: La Fondazione Fossano Musica in primis, che ha selezionato i cantanti tramite audizioni accurate, il noto coro “Voxes”, e infine la scuola di ballo “Estudio De Danzas” di Mirtha e Marcelo Aulicio.
Gli arrangiamenti sono stati affidati al giovane e talentuoso Lorenzo Subrizi e appositamente adattati a questo ensemble musicale.

“The Musicals” porta in scena un’ampia rosa di brani diversi tra loro per sonorità, sfumature, stile, trama e epoca, al fine di far conoscere al pubblico quante più sfaccettature possibili di un genere tanto complesso e variegato.
L’idea di fondo dello spettacolo è dunque quella di evocare sul palco le atmosfere proprie delle canzoni proposte e dei musical a cui appartengono, con l’intento di suscitare nello spettatore la più ampia gamma di emozioni.
Non si tratta di un tentativo di “messa in scena” a copia dell’originale, ma di una rappresentazione originale dove, pur mantenendo tutti gli elementi propri del genere, è la musica la vera grande protagonista: un’orchestra di fiati di sessanta elementi, sedici cantanti, un coro di diciotto elementi.
La scenografia è interamente demandata ai giochi di luce appositamente studiati per “suggerire” le varie ambientazioni; mentre le coreografie, affidate a sedici ballerini e talora ai cantanti stessi, sono volutamente “essenziali” e portano il giusto equilibrio dinamico a tutto lo spettacolo.
Il compito di accompagnare (senza soluzione di continuità) gli spettatori ad immergersi nel contesto dei brani e quindi dei musical via via proposti è affidato al presentatore che, con interpretazione attoriale e la giusta dose di ironia, ne narra brevemente la trama, il momento storico e gli aneddoti più curiosi ad essi legati.

Lo spettacolo è strutturato in due tempi.
Il concerto inizia sulle suadenti note jazz di “Chicago” con “Ouverture- Al that jazz”. Dagli anni ’20 si fa un balzo temporale fino agli anni ’50 con “Maria”, uno dei temi più conosciuti di “West Side Story” (la storia di “Romeo e Giulietta” rivisitata in chiave moderna), per approdare poi in Argentina con “Evita”, di cui viene proposta una versione strumentale di “Buenos Aires” e il celeberrimo “Don’t cry for me Argentina”, in cui Eva Peron parla alla folla dei descamisados dal balcone della Casa Rosada.
Cambia l’ambientazione ma non l’autore, ed è sempre di Andrew Loyd Webber il musical “Il Fantasma dell’Opera”, eccezionale connubio tra rock e musica operistica e a tutt’oggi il musical più longevo di tutti i tempi.
La seconda metà del primo tempo è dedicata ai bambini, con i musical tratti dai film di animazione Disney. Si passa così dall’indimenticabile “ballo” sulle note del duetto “E’ una storia sai” de “La bella e la bestia”, al “Il Re Leone” che ci porta nella Savana con due brani corali di grande impatto e dalle sonorità afro: “L’amore è nell’aria stasera” e “Il cerchio della vita”.
Il secondo tempo si apre sulla Parigi del 1482 e sulle vicende del Gobbo di Notre Dame di Victor Hugo. Due i brani tratti dal celebre musical di Cocciante: “Il tempo delle Cattedrali”, ouverture di “Notre Dame de Paris”, e “Zingara” con le sue atmosfere gitane.
E’ poi la volta di un omaggio al fantasioso musical “Cats”, che trae ispirazione da un libro di poesie sui gatti, con la struggente “Memory”.
Cambio radicale di registro con una sequenza di brani dal ritmo serrato e coinvolgente che ha inizio negli anni ’60 fino a ricondurci ai giorni nostri. Si inizia con “Move”, tratto da “Dreamgirls”, musical che trae spunto dalla vera storia di Diana Ross e delle Supremes. A seguire il brano “Cinema Italiano” tratto da “Nine”, musical che omaggia il cinema italiano di ispirazione Felliniana. La conclusione è affidata a “Fame” e “I sing the body electric”, tratti da “Saranno famosi”, in cui è il musical che omaggia se stesso, narrando la storia di un gruppo di studenti che scelgono questa carriera artistica.
Al termine dei ringraziamenti e dei saluti di rito, non può mancare il gran finale a sorpresa, affidato ad uno dei brani che hanno fatto la storia del musical: “Jesus Christ Superstar”, dove il connubio tra orchestra, solista, coro e danza raggiunge il suo culmine.

In sintesi, il fine ultimo di questo spettacolo non è quello di proporre una replica “tout court” di spezzoni di musical famosi, bensì di dare al pubblico un assaggio delle potenzialità di questo genere di spettacolo, suscitare nel pubblico la curiosità di approfondire l’ascolto delle singole opere, perseguendo così quello che è da sempre compito primario delle istituzioni bandistiche: portare e trasmettere la cultura musicale tra la gente.